
Cos’è la scoliosi

La scoliosi idiopatica dell’adolescente è un segno di una sindrome complessa ad eziologia multifattoriale. E come tale va trattata, ponendosi come obiettivo il miglioramento estetico e la qualità della vita.
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"La scoliosi è una deformazione tridimensionale a carico di un numero variabile di vertebre, che porta a una alterazione della geometria della colonna vertebrale"
Vi sono scoliosi di diverso tipo (dorsale, lombare o combinate), di diversa entità o grado.
La maggior parte dei casi di scoliosi giovanile e adolescenziale si definisce“idiopatica”, cioè non se ne conoscono le cause che scatenano. I fattori scatenanti possono essere di varia natura (genetici, metabolici, di sviluppo, neurologici, muscolari…). Oggi essa è considerata una sindrome complessa ad eziologia multifattoriale.
Essa può portare al caratteristico “dorso piatto”, a visibili deviazioni laterali della colonna, a rotazioni delle vertebre e delle coste, a disfunzioni organiche correlate a queste situazioni.
Particolarmente evidenti sono il caratteristico gibbo dorsale e le asimmetrie della figura (scapole, spalle, bacino …) che possono causare un difetto estetico apprezzabile.
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La scoliosi diagnosticata deve essere trattata il più presto possibile con l’obiettivo non solo di contenere il progredire della curva scoliotica, ma proprio –e oggi ritenuto di primaria importanza- di correggere l’aspetto estetico; migliorare la qualità della vita in tutti i sensi, evitare disabilità e/o dolore in età adulta così come la necessità di ulteriori trattamenti in età adulta.
Occorre distinguere dalla scoliosi vera e propria (scoliosi strutturata o dismorfismo) l’atteggiamento scoliotico (deformazione lieve e priva di rotazione) che in genere non deve destare preoccupazione. L’atteggiamento scoliotico, che potrebbe derivare da cattive posture prolungate o da dismetrie degli arti inferiori, si corregge efficacemente con la cinesiterapia, l’attività fisica lo sport.